di Vittorio Spada
Collegamenti ferroviari sempre più complicati in Sicilia in una logica che appare (sostengono in tanti) veramente schizofrenica, ma che potrebbe avere origini dalla volontà di declassare complessivamente il trasporto su rotaie non solo all’interno dell’Isola, ma anche nei collegamenti Nord/Sud.
A partire da oggi con i nuovi orari eliminati due treni veloci Palermo-Catania, soppresse anche una serie di convogli interni, mentre contemporaneamente si avvia il percorso atteso da anni e anni Palermo-Modica. I treni veloci Palermo-Catania erano stati istituiti dopo il crollo del viadotto Himera dell’autostrada A19, ma evidentemente c’è chi ritiene che adesso la percorribilità dell’autostrada che collega il capoluogo regionale al capoluogo etneo è ritenuta con “percorrenza veloce”, senza lavori in corso e con gallerie perfettamente illuminate. Che poi sia vero oppure il contrario poca importanza ha.
A denunciare la situazione che si sta venendo a creare è Giosuè Malaponti presidente del Comitato Pendolari Siciliani – Ciufer che dichiara: dal cambio orario dell’11 dicembre 2016 questi primi due treni del mattino Rv 3800 e 3801 verranno cancellati così come gli ultimi due della sera Rv 3812 e 3813. A chi imputare questa assurda scelta, perché se c’era da tagliare alcune corse sono state cancellate le prime del mattino e le ultime della sera anziché cancellare quelle della tarda mattinata?
E anche sui treni a lunga percorrenza è scattato l’allarme per ulteriori tagli. Le Ferrovie stanno firmando con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il nuovo contratto per il “servizio universale”, gli Intercity e gli Intercity Notte finanziati e decisi dallo Stato e effettuati da Trenitalia. Al momento a fronte di potenziamenti dei servizi e più treni al Nord e fino a Reggio Calabria restano fuori alcuni treni sulla Torino-Genova, sulla Trieste-Venezia, e un Intercity Notte sulla Roma-Siracusa che potrebbero scomparire da gennaio. Tratte e orari che Trenitalia definisce non convenienti. Il taglio del Siracusa-Roma sarebbe compensato con più carrozze su un Intercity notte Roma-Sicilia. Ma questo taglio assottiglia ancor di più il numero di treni a lunga percorrenza penalizzati da tempi di percorrenza superiori a quelli fatti segnare dal famoso treno rapido Peloritano negli anni Settanta e mai ridotti per la carenza delle infrastrutture.
Giosuè Malaponti denuncia anche la situazione venutasi a creare nell’area Messina-Palermo: il nuovo orario già pubblicato sul sito Trenitalia.it (entrato in vigore ieri domenica 11 dicembre 2016, n.d.r), sta rivoluzionando non solo le abitudini già consolidate di mobilità di lavoratori e studenti nei giorni feriali lavorativi ma complicherà completamente la mobilità ferroviaria anche nelle giornate di domenica e festivi. Era già complicato con il vecchio orario spostarsi nei festivi, da Messina a Palermo, che qualcuno ha pensato bene di stravolgere senza alcun senso la mobilità tra le due Città con la nuova offerta commerciale 2016-2017. Nei vecchi orari domenicali e festivi venivano garantite le fasce orarie 6.00/9.00 e 18/21.00 garanzia per molti utenti-pendolari che lavorano anche la domenica e nei festivi presso strutture alberghiere, ospedaliere o chi si muove per svago o altro.
A fronte di queste restrizioni, da oggi (lunedì 11 dicembre) il treno veloce fra Modica e Palermo è realtà e l’avvio del servizio segna anche la riapertura della linea Gela-Caltanissetta e in particolare del tratto Gela-Canicattì rimasto chiuso dopo lavori di riammodernamento e messa in sicurezza costati circa 35 milioni di euro. Per la prima volta le stazioni di Ragusa, Comiso, Gela, Licata, Campobello-Ravanusa, Canicattì vedranno transitare il Minuetto *in versione diesel) invece delle obsolete “littorine” Aln668. La percorrenza della tratta Modica-Palermo è poco più di quattro ore e mezzo. Meglio questo che niente?